Foto di Luigi Bianchi

lunedì 28 novembre 2011

Cosa ci spinge a continuare a lottare, nonostante tutto e tutti?

Forse non è eticamente corretto utilizzare il blog per uno sfogo personale, ma visto che per una volta non devo dipendere dalle scelte di qualcun altro, ma sono io a decidere se, come e quando fare la “sostituzione” di un articolo di ordinaria amministrazione con un editoriale di opinione, per una volta ME NE FOTTO di etica e sobrietà.
Sono sempre stato corretto, silenzioso, accettando scelte e pareri degli altri. Spesso e volentieri sono stato testimone di atti ineducati e irrispettosi che, però, non sono mai stati puniti. Al contrario, chi li ha attuati ha sempre ottenuto ciò che voleva a scapito di chi, come me, ha sempre cercato di rispettare le regole e gli altri aspettando e sperando in un po' di spazio (ricorderete gli svariati “Vaffa” a una sostituzione o uno pseudo dolorino alla schiena, lasciando a piedi la squadra in un play off…).
Sabato il mio impegno, la mia educazione, la correttezza, il rispetto e il mio silenzio di fronte a situazioni non certo piacevoli, sono stati ripagati con un gesto che ho sentito umiliante.
Nonostante l’impegno dimostrato nel cercare di esser presente, mettendo la passione davanti a tutto e rinunciando ad altre cose importanti, dallo studio al lavoro. E come me sono tanti che si impegnano oltre misura!
Inizialmente avrei voluto rifiutarmi di entrare a meno di 5’ dalla fine, dopo ciò che è successo e in quel tipo di contesto. Ma ha prevalso il rispetto per i miei compagni, e ho evitato.
Sono sincero: mi è venuta voglia di lasciare, di gettare la spugna, ma fin da subito ho sentito genuina la vicinanza della società, che con i suoi membri è stata la prima a supportarmi mettendoci la faccia, e quella dei miei compagni che non hanno tardato a spendere una parola di conforto, a voce o con un sms. A loro non posso che dire grazie, e grazie a loro ho deciso che solo i vigliacchi si tirano indietro se le situazioni si fanno difficili.
Fin dall’educazione ricevuta dai miei nonni, mi è stato insegnato che la correttezza e l’impegno prima o poi pagano…dedicherò tutto me stesso alla causa come ho fatto fino ad oggi, se non ancora di più. E so che anche tutti i miei compagni faranno lo stesso…prima o poi tutto questo paga!
Forse è proprio questa la risposta alla domanda del titolo: la spinta per continuare a lottare deriva da qualcosa che va al di fuori del campo, un filo invisibile che ci tiene uniti ad arrivare con tutte le nostre forze al nostro obiettivo…FORZA CROVA!

Daniele

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